“Moskovskaia perspectiva”, allegato al

giornale “MOSCOVSKAIA PRAVDA”

5 settembre 2006,  N° 192

 

La corona delle tenute russe

 

A FACCIA A FACCIA DELLA STORIA

 

Il compleanno di Mosca è caduto di un altro avvenimento memorabile per la città: l’inaugurazione solenne  del terrazzino d’ingresso “Krasnoe kriltzo” del palazzo principale della tenuta dei Lopukhins ha avuto luogo domenica nel vicolo Maly Znamensky. Il compimento  del ripristino di questo elemento  il più bello ed espressivo nel decoro della facciata occidentale del palazzo sinifica che i lavori di restauro sono finiti per questo monumento storico raro, che sin d’ora occupa a giusto titolo un posto importante nel programma governativo “La corona delle tenute russe”.

Adesso qui si trova il Centro-Museo Internazionale non governativo Nicolai Roerich. È stato creato su iniziativa di suo figlio Svetoslav, che aveva fatto dono del patrimonio della sua famiglia alla città. Il patrimonio è inapprezzabile: le foto, lettere, cose personali, collezioni dei bronzi e senz’altro dei quadri – meravigliosi, magici che possedono una certa attrattività ipnotica.

- “La pittura di Nicolai Roerich è inseparabile dalla sua filosofia, - ritiene l’accademico dell’Accademia Russa delle scienze naturali, direttore generale del centro-museo L.Sciaposhnikova, - è l’etica vivente manifestata in colore e simboli. Lei, una persona  creativa e perseverante, ebbe l’onore di organizzare il museo  del grande pittore. E lei ha fatto bene questo compito. Tutto era iniziato  alla fine degli anni 80, quando la città aveva presentato un palazzo storico mezzo distrutto nel vicolo Maly Snamensky per sistemare il patrimonio della famiglia Roerich.

- “Stavo davanti ai ruderi del palazzo, - ricorda L.Sciaposhnikova - e non avevo neanche una moneta nella mia tasca. Cercavo rivolgermi alle strutture federali e municipali, ma senza risultato – lo Stato andava in rovina e nessuno voleva pensare alla ricostruzione  dei monumenti. Allora è venuta l’idea di far appello alla gente, ai russi. Risultò che molti avevano preso interesse alla creazione di un tale museo. Sono stati apparsi i mecenati, venuti i denari e abbiamo iniziato i lavori di restauro del palazzo”.

A dir la verità erano stati comiciati ancora alla metà degli  anni sessanta, quando l’edificio si trovava in disposizione del Ministero della metalmeccanica pesante. Ma erano incompleti, non venivano ricostruiti che dei certi elementi della facciata, del pianterreno e degli interrati dello stabile principale della tenuta. Non c’erano i mezzi per rinforzare le strutture portanti e la costruzione continuava a distruggersi. La fondazione si abbassava. L’acqua trasudava dagli scantinati, mancavano gli elementi di falegname e di decoro.

A partire dal 1993 il centro-museo diventa il committente ufficiale della ricostruzione della tenuta.

- Tutti i lavori venivano eseguiti solamente con i soldi del museo a spese di risorse materiali investite senza l’assistenza dalla parte del bilancio federale e quello regionale, - dice l’architetto capo del centro-museo Irina Krassavzeva-Baida. – Come se fossimo promotori delle idee di N.Roerich sulla preservazione del retaggio culturale. Poco prima della Prima guerra mondiale N.Roerich che era dotato di una preveggenza particolare, ha proposto ai governi di tutti i paesi del mondo di creare un patto che preserverebbe i monumenti di cultura durante le guerre. Un tall’ accordo è stato firmato, ma molto più  tardi, nel 1935. Da quel momento ha trovato molti seguaci. La tenuta dei Lopukhins fa parte del patrimonio nazionale, perciò abbiamo grande cura della sua ricostruzione.

- Come vi siete decisi a intraprendere un tal passo senza avere i mezzi necessari inizialmente?

- Abbiamo rischiato certamente, ma non c’era un altro scampo: la costruzione andava in rovina velocemente, era una catastrofa. Abbiamo cominciato col rinforzare la fondazione: abbiamo installato i pali trivellati d’iniezione sotto lo stabile principale della tenuta e sotto la dependance. Per rinforzare i muri cavi abbiamo iniettato sotto la pressione la malta da costruzione per usi speciali, difatti trasformandoli in monolito.

I lavori ora si sospendevano, ora si ricominciavano, dipendeva dalle entrate finanziarie. Abbiamo sostituito tutta la copertura, restaurato la struttura di legno e di capriata.Le volte, i solai e le scalinate erano rafforzati. Nel 1995 sono stati iniziati i lavori di restauro delle facciate. Il monumento è unico grazie alla sua architettura, in cui si uniscono i tratti distintivi degli stili di molte epoche. Lo stabile principale della tenuta è stato fondato sulle sale, costruite nei tempi remoti da Fedor Lopukhin, padre di Eudokia, la prima moglie di tzar Pietro I. I primi accenni della costruzione risalgono al 1689. Le sale rappresentavano un gran palazzo di pietra a due piani di cui il terrazzino d’ingresso a due livelli, detto  “Krasnoe Kriltzo”, che portava al primo piano, era uno degli elementi decorativi. Verso gli anni settanta del XVIII fu smontato. Lo stabile era rifatto molte volte. Nella sua fortuna come nello specchio è stata riflessa la storia dello Stato.

In dicembre del 1718 dopo l’esecuzione  di A.Lopukhin, fratello di Eudokia, condannato  a causa del processo inerente all’investigazione del principe Alessio, la tenuta fu sequestrata  per l’erario e usata come  locale per detenere in carcere i prigionieri svedesi, ufficiali e generali, partecipanti disgraziati alla battaglia presso Poltava. Poi Pietro I la trasmise al commerciante ollandese Ivan Tames, che lì sistemò la manifattura. Nel 1728 passa di nuovo ai Lopukhins. Proprio in quel tempo si inzia il rifacimento delle sale. Nei 1774-1775 le tenute dei Lopukhins facevano parte del Palazzo Precistensky. È stato costruito per il soggiorno di Catarina II al festeggiamento della conclusione con la Turchia della Pace Kuciuk-Kainargijsky che era vittoriosa per la Russia. Erigere il palazzo fu affidato a M.Kasakov. Lui unii i beni privati di Golizin  e Dolgoruky mediante il fabbricato in legno che includeva la sala del trono a due file di finestre. Nella tenuta dei Lopukhin collegata mediante i passaggi con le altre parti del palazzo, si trovava la corte. In quel tempo lo stabile principale fu rifatto nello stile classico.

Dopo la partenza dell’imperatrice a Pietroburgo  il Palazzo Precistensky fu smontato e furono cambiati i proprietari della tenuta. Nel suo aspetto  ognuno  lasciò la sua impronta - lo spirito del tempo.

Dopo la rivoluzione le proprietà dei Lopukhins si usavano come locali residenziali e amministrativi. Un certo periodo di tempo qui c’era la filiale del museo Marks ed Enghels, poi c’erano gli appartamenti. Davanti ai restauratori sorgeva la questione: che periodo scegliere per la ricostruzione della tenuta ? Rinunciare al XVII per compiacenza del classicismo è impossibile, ma nello stesso tempo non si può fare all’inverso: tutte le planimetrie della tenuta sono state fatte all’epoca di classicismo.

Il progetto di restauro per questo insieme architettonico elaborato dagli  Studi centrali scientifici di progetto e ricostruzione (autori I.Ilienko e I.Lubimov) comprende tutte le tendenze dei secoli. La soluzione corraggiosa di riunire gli elementi delle architetture dei XVII, XVIII, XIX secoli in una sintesi armonica rivela le faccie le più preziose del monumento originale, mette in rilievo la profondità e la multimisura di questo spazio storico.

La ricostruzione scientifica si distinguisce proprio per quello che si fa alla base delle ricerche d’archivio, d’archeologia e di natura. Le sorprese non sono escluse neanche qui.

Eliminando l’intonaco, - dice I.Krassavzeva-Baida, - appariva la muratura con le tracce degli elementi spezzati. Al primo piano dello stabile principale abbiamo  trovato otto portali, inquadrature vani delle porte. Sono state trovate molte mattonelle verniciate. Alla soffitta, levando la spazzatura tra i pezzi di feltro putrefatto abbiamo  trovato il libro inestimabile “Le fatiche di un cristiano per non lasciarsi sedurre”, che aveva visto la luce nella tipografia sinodale di Mosca nel 1794. Passo passo venivano ricostruite le sale del pianterreno e degli interrati in pietra bianca del XVII. Nelle infilate di stanze principali al primo piano dietro i campioni conservati sono stati fatti il parquet di quercia incollato su carta, le stuffe di maiolica, un camino di marmo bianco con i pezzi in lapis  lazzuli, gli specchi con le cornici dorate, i lampadari di cristallo, le colonne. Inoltre, nell’interno del primo piano sono stati inclusi organicamente gli elementi restaurati del XVII, i portali originali ed i vani delle finestre.

Il compimento del ripristino del terrazzino d’ingresso “Krasnoe kriltzo” sinifica che i lavori di restauro inerenti al palazzo principale della tenuta sono finiti. Le soluzioni di progettazione sono basate  sulle ricerche d’archivio, d’archeologia e di natura. Gli scavi si facevano negli anni 2002-2003. Il terreno ha conservato tutte le testimonianze materiali su quello, come era il terrazzino d’ingresso. I restauratori ripristinavano tutto che possiamo vedere oggi dietro le fondazioni in pietra bianca, dei grandi mattoni, i gradini dell’entrata al primo terrazzo, dietro le tracce sulla muratura degli elementi spezzati ed i parapetti contigui, dietro le volte e le scale. È val la pena di vederlo.

 

 


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