Il giornale “Russky Kurier”

16 gennaio 2004

 

IL TRIBUNALE DELLA CITTÀ DI MOSCA HA RICOPIATO

LA  VOLONTÀ   DI  ROERICH 

 

Un’istanza giudiziaraia ha fatto bene al Ministero della Cultura

 

Nicolo Cernov

 

Nel tribunale della città di Mosca è processata la causa che senz’altro  avrà  una grande risonanza sociale. Il Presidium del tribunale della città di Mosca ha soddisfatto la querela d’ispezione del Ministero della cultura della FR alla decisione della corte rionale di Mosca Hamovniky.

In agosto del 2002 la corte rionale Hamovniky  ha costatato il fatto, che il Centro Internazionale dei Roerichs aveva accettato il bene ereditario dei Roerichs in base all’atto di donazione di Svetoslav Roerich. Propria questa decisione è stata annulata dall’istanza di sorveglianza. Il fondamento della querela d’ispezione che è stata mandata da M.Scividkoi, ministro  della cultura, al tribunale della città di Mosca,  consiste nel fatto, che lo Stato abbia proprietario dei quadri di Roerich.

L.Sciaposhnikova, presidente vice del Centro museo Nicolai Roerich è sicura: “L’esito del processo era predeterminato. Non siamo neanche stati  informati della data del tribunale. Non ci hanno dato la possibilità di prendere conoscenza con la querela del Ministero della cultura e con il contenuto del protesto del giudice”.

Infatti, un pacco di documenti del tribunale della città di Mosca è stato ricevuto dal Centro museo Nicolai Roerich il giorno seguente, dopo che era stata presa la decisione dal tribunale. Il processo stesso somigliava ad un “incontro tra i suoi”, che i togati hanno passato in fretta. La giudice non era interessata nell’ascoltare qualsiasi argomenti degli avocati. O.Egorova, preside, era sempre in fetta durante il processo e ha finito col portare la decisione del Presidium del tribunale della città di Mosca  a conoscenza dei rappresentanti del Centro chiamando loro per telefono tramite l’usciere.

Poco tempo fa le mass media ci avevano parlato di un gran scandalo in cui partecipava Egorova, preside del tribunale della città di Mosca, che faceva la pressione sui giudici. Sciaposhnikova suppone, che anche qui abbino cozzato la stessa giudizia, in cui il tribunale c’è, ma il diritto manca: “Il Ministero della cultura non ha potuto presentare nessuna prova documentaria al tribunale, la quale testimoniasse del loro diritto all’eredità dei Roerichs. Ma se la decisione è stata presa in anticipo, il tribunale non ha bisogno delle prove”.

La decisione del tribunale della città di Mosca ha creato di fatto un precedente di ritiro dell’eredità culturale dalla collezione privata nella proprietà dello stato. Avendo fatto questo, le apparenze sono salvate: il fatto della  “privatizzazione”, cioè più precisamente della “nazionalizzazione” è sacrato dalla decisione del tribunale. In realtà abbiamo l’ingiuria della volontà del nostro compatriota eminente S. Roerich.

Qualche mese prima della sua morte, nel 1992 S.Roerich ha confermato i diritti del CIR (MZR in russo) all’eredità dei Roerichs trasmessa nel 1990 al Fondo Sovietico dei Roerichs. Questa dichiarazione era legalizzata presso un notaro. La sua unica preghiera consisteva nel fatto che il museo abbia lo status sociale e non statale. La creazione del centro museo statale, come riteneva lui, “avrebbe portato al restringimento non giustificato e noto prima degli scopi e possibilità del centro. Il Centro deve ... avere un’indipendenza notevole, flessibilità e possibilità di funzionare sopra le barriere dei ministeri”.

Le autorità sindacali di Mosca hanno messo a disposizione del museo Nicolai Roerich la tenuta dei Lopuhins, monumento di architettura dei Seicento-Ottocento. A causa della disgregazione dell’URSS nel 1991 il Fondo Sovietico dei Roerichs ha cambiato il suo nome sull’iniziativa di S.Roerich, è diventato il Centro Internazionale dei Roerichs. In vita sua Svetoslav Roerich si è rivolto a B.Elzin, Presidente della Russia chiedendo di restituire al Centro Internazionale i quadri, che erano stati trasmessi ancora nel 1974 sotto la tutela del Ministero della cultura per organizzare le esposizioni dedicate al 100simo anniversario di Nicolai Roerich. Il centenario di N.Roerich, gran pittore e pensatore, a quel tempo era celebrato su larga scala, a livello di governo in tutto il paese. Questi 288 quadri erano inclusi da S.Roerich nel suo atto di donazione. Nella sua lettera scriveva: “...la personale viene detenuta contro la legge dal Museo d’arte dei popoli dell’Oriente.  La chiedo molto di  prestare un’assistenza nel trasmetterla al Centro Internazionale dei Roerichs”.

Ma la volontà di Roerich non è  stata adempita. I Premieri vice del governo, che cambiavano l’uno l’altro, Lobov, Nemzov, Matvienko, incaricavano il Ministero della cultura, però i ministri che cambiavano l’uno l’altro con la stessa costanza, ogni volta trovavano dei pretesti per non adempiere l’incarico.

Come afferma   Sciaposhnikova, in quel periodo quasi 50 quadri dei Roerichs, trasmessi sotto la tutela del Ministero della cultura, sono spariti. Mancano nella lista dei quadri, custoditi nel museo dell’Oriente. In che mani si sono capitati, in che collezioni privati si trovano adesso – non si sa fin d’ora. È evidente che la decisione del tribunale della città di Mosca lascia queste questioni spiacevoli senza risposta. Come pure rimangono senza risposta anche le altre questioni: se agiscono in tal modo con la volontà e con l’atto di donazione del famoso compatriota, allora come devono difendere i suoi diritti contro i burocrati le persone, che non sono onerati di celebrità ?

La decisione   scandalosa del tribunale della città di Mosca  ha un’altra ripercussione. Quest’anno è quello del centenario di Svetoslav Roerich. In India il suo giubileo viene celebrato a livello  del governo. Il Primo Ministro dell’India, Atal Bihari Vagepai è un tutore onorabile del Trust Internazionale memoriale dei Roerichs nella valle di Kulu in Imalaia, dove si trova la tenuta dei Roerichs. Le cerimonie in occasione del centenario di S.Roerich sono state già cominciate in India il 23 ottobre dell’anno scorso nel giorno del suo compleanno. In India vengono organizzate le personale di S.Roerich, vengono pubblicati i libri  dedicati a lui.

È previsto di creare nella tenuta di Svetoslav Roerich “Tataguni”, nei dintorni di Bangalor un museo, che avrebbe il suo nome. Finirà l’organizzazione della Casa Museo a Naggara (Kulu). Le celebrazioni in occasione del giubileo continueranno tutto l’anno.

 

E cosa succede da noi, in Patria della persona giubilata che le ha trasmesso disinteressatamente la richissima e pregiatissima eredità d’arte dei suoi genitori ?

In Russia il Ministero della cultura  ha incaricato il Museo statale dell’Oriente e il Museo statale  di teatro A.Bahruscin di organizzare il giubileo. Non è tanto? Tutti i due musei!

“Negli ultimi anni abbiamo avuto vergogna più di una volta per quello che succede in Russia. Anche adesso abbiamo vergogna”. Queste righe sono prese dalla lettera indirizzata al Presidente della FR V.Putin, scritta dai famosi uomini della scienza e della cultura della Russia tra cui sono le persone veramente autorevoli e spettabili nel paese: A.Karpov,  Presidente del Consiglio Tutelatore del Centro Internazionale dei Roerichs, Presidente dell’Associazione Internazionale dei Fondi mondiali; O.Kuznezov, Presidente dell’Accademia Russa delle Scienze Naturali; O.Kutafin,  Rettore dell’Accademia statale giuridica di Mosca, accademico dell’ARSN, uomo benemerito della scienza della FR;  A.Titkov, Presidente vice del Fondo Russo della cultura;     

 N.Petrov, Presidente dell’Accademia dell’arte russa, membro del Consiglio di cultura e d’arte presso il Presidente della Federazione Russa; K.Frolov, Presidente del Fondo Internazionale umanitario “Znanie”, accademico dell’ARSN; S.Zereteli, Presidente dell’Accademia Russa dell’arte, accademico dell’Accademia delle scienze di Georgia.

 

È l’intenzione del Ministero della cultura di appropriarsi realmente l’eredità inestimabile dei Roerichs, a cui non hanno nessun diritto che li ha fatti mettere le loro firme sotto questa dichiarazione collettiva al capo dello Stato.

“L’anno 2004 minaccia di divenire quello di violazione totale della volontà del donatore morto e può darsi, della fine del Museo, creato sulla sua iniziativa”, - affermano gli uomini della cultura e della scienza nella loro lettera indirizzata al Presidente”.

 

Fa triste il pensiero, che possa succedere proprio così.

 

“In questa storia ripugnante solo una cosa consola. È bene che Svetoslav Nicolaevich non sia pervenuto a tutto questo”, - ha confessato Ludmila Sciaposhnikova ai giornalisti. A proposito, lei ha lavorato molti anni in India e ha scritto molti libri  sull’opera dei Roerichs.

- Senz’altro, noi non ci daremo cosi semplicemente in  mano al nemico. Lotteremo per che il testamento di Svetoslav Nicolaevich sia adempito come voleva lui e non come vuole il ministro Scividkoi. Appena saranno ricevuti i documenti dal tribunale della città di Mosca, ci rivolgeremo con il nostro protesto al Tribunale Supremo della FR, istanza giudiziaria superiore.

Resisterà o no il tempio della cultura in vicolo Maly Snamensky sotto la pressione amministrativa e giudiziaria?

 

La storia inerente all’eredità dei Roerichs rivela una tendenza allarmante. Lo stato aspira ad allargare la sua presenza in tutte le sfere della vita  come l’economica, l’arte così la vita privata. In Italia, a proposito, che gode gran fama per le sue famose pinacoteche non c’è nessun ministero della cultura. Là, lo stato trova la possibilità di aiutare i musei privati senza  confiscare i loro beni nella sua proprietà, anzi sostenendoli materialmente tramite gli stimoli delle imposte.

 

Da noi, come prima ,“il nostro proprio orgoglio, trattiamo i borghesucci con  alterigia”.

 
 


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