“VIVERE SULLA TERRA TOCCANDO IL CIELO...”

 

 

A Mosca nel Centro-Museo Nicolai Roerich è stata aperta l’esposizione di giubileo dedicata a Elena Roerich. L’eredità lasciata da Elena Roerich e da coloro che stavano vicino a Lei è davvero inesauribile. È piena di scoperte scientifiche e artistiche predestinate per l’Avvenire, per l’epoca, che sta arrivando e che svelerà ad un certo punto il Mondo Extraterrestre, quando molte cose saranno evidenti e accessibili ai sentimenti terrestri. Nel Novecento,  il secolo complicato per i suoi rivolgimenti in molti campi, Elena Roerich ha assumato volontariamente la responsabilità per il Futuro dell’umanità. La sua esperienza particolare ha un posto speciale nel nostro apprendimento delle Grandi leggi del Cosmo. È simile a quella dei Grandi Maestri spirituali del nostro pianetà, che guidavano l’umanità verso le cime dello Spirito. Così come Zoroastro, Buddha, Cristo, Magometo, San Sergio; Elena Roerich ha conosciuto l’atto creativo della trasformazione  spirituale. I Gerarchi Cosmici la chiamavano Madre dell’Agni Yoga e parlavano di una grande importanza della sua esperienza fatta qui, sulla terra, senza allontanarsi dalla vita. Non è per caso che abbiamo chiamato l’esposizione “Vivere sulla terra toccando il cielo...”

All’esposizione si sono racchiusi i disegni di Elena Roerich, i suoi effetti personali, reliquie e libri, fotografie e documenti presi dai fondi memoriali del Centro Internazionale dei Roerich. La maggiore parte di essi è presentata ai visitatori per la prima volta.

Elena Roerich era una donna sorprendente nella quale il terrestre e il celeste si univano in armonia. La persona coltissima del suo tempo, scrittrice e personalità pubblica, anche una madre premurosa e la moglie che amava, era nello stesso tempo un filosofo eminente e collaboratrice delle Forze Supreme. Questa particolarità della sua personalità viene aperta davanti a noi grazie agli effetti materiali presentati all’esposizione.

Le fotografie in bianco e nero riflettono la via terrestre di Elena Roerich: gli anni passati a Pietroburgo, la famosa spedizione  in Asia Centrale, la vita nella vallata di Kullu e a Kalimpong.  Gioielli, libri, dischi ci immergono nell’atmosfera di quel periodo, aiutono a percepire le particolarità del suo mondo interiore. Anche oggi conservano il calore delle sue mani.

I disegni, le note prese nei diari, i libri dell’Etica Vivente ci testimoniano dell’altro lato della vita di Elena Roerich - del suo contatto e della sua collaborazione  con il Mondo Supremo, presentato sulla Terra  dai Grandi Maestri, dai Gerarchi Cosmici. Il lavoro all’Etica Vivente richiedeva  molti sforzi. L’informazione ricevuta da lontano  non veniva solo in parole, ma anche in forma mentale e lei faceva gli schizzi.

All’esposizione per la prima volta sono esposti i disegni di Elena Roerich che si trovano in custodia nei Fondi del Museo. Si può dire che è la prima personale di Elena Roerich.

“Quando lavoravo a Bangalor e preparavo il patrimonio dei Roerich genitori per portarlo a Mosca, - racconta Ludmila Sciaposhnikova, - mi sono imbattuta in cartamodelli rotolati con accuratezza. Senza nessun dubbio appartenevano a Elena Roerich, alla quale toccava abbastanza spesso a farsi i vestiti <...>  Sui cartamodelli c’erano gli abbozzi eseguiti dalla mano di Elene Roerich. Le linee precise, molto espressive parlavano di un talento artistico dell’autore”.

Questi schizzi testimoniano del contatto consapevole che aveva Elena Roerich con il mondo dello stato più elevato della materia. “Il mio cuore fa male sentendo poca comprensione  dei tesori che prodiga così generosamente il Maestro, - scrive lei in una lettera. – Questi tesori saranno una base per educare la nuova razza. Prendete coscienza della grandezza di ciò che viene dato! Rabbrividisco per il pensiero della responsabilità che assumiamo noi stessi accettando questi tesori...”

Il mondo terrestre e il mondo extraterrestre... Elena Roerich portava in se stesso tutti e due i mondi, cercando bilanciarli dal punto di vista energetico e spirituale. Viveva sulla terra e toccava il cielo...

Adesso i suoi pensieri e le sue opere divengono la stella polare per molti. Dopo gli anni dell’oblio e del non riconoscimento trovano una vita nuova nella sua Patria. L’esposizione sarà interessante per tutti:  per coloro che conoscono già il nome di Elena Roerich e per le persone che lo sentono per la prima volta visitando il Museo. Che siano buone raccomandazioni per tutti noi le sue parole: “Sentite l’appello di spirito mio, rileggete il più presto possibile i vostri tesori, raccogliete tutte le gocce e fondetevi con tutta la vostra anima. Ciò vi darà una comprensione larga e giusta dei più complicati problemi dell’essere! La capacità di percepire sarà il modo unico per essere consapevole e la gioia severa per l’elevazione senza fine riempirà i vostri cuori.”

 

 

Elena Roerich è stata nata il 12 febbraio del 1879 a San Pietroburgo nella famiglia dell’architetto e accademico Ivan Sciaposhnikov e sua moglie Ekaterina nata Golenisceva-Kutusova, pronipotina del grande feldmaresciallo.

Da bambina  era di capacità straordinarie, all’età di 7 anni leggeva e scriveva in tre lingue.  Nell’adolescenza  Elena si interessava già seriamente alla litteratura e alla filosofia. Al termine degli studi musicali al ginnasio Mariinskij la aspettava la carriera del pianista brillante, ma la vita ha disposto tutto in un altro modo.

Nel 1899 nella tenuta di sua zia, la duchessa E.Putiatina, Elena Sciapochnikova incontra per la prima volta un giovane pittore Nikolai Roerich che diventerà suo marito ed anche il suo  compagno di idee. La comunanza di idee, l’affinità spirituale, sentimenti reciproci profondi hanno fatto questa unione molto durevole. “Insieme, in concordia superavamo ogni ostacolo, - scriveva Nicolo Roerich sul suo matrimonio al crepuscolo della vita. – E gli ostacoli divenivano le possibilità. Dedicavo i miei libri a “Elena, moglie, amica, drughinia, compagna di strada, ispiratrice”.

“Drughinia” è una parola russa antica, corrispondeva benissimo allo spirito e al carattere di Elena. Molti quadri di Nicolo Roerich sono i risultati della loro opera reciproca, cioè “la coocreazione”, in cui Elena rappresentava l’inizio ispiratore. Nicolai Roerich scriveva: “Creavamo insieme e non per caso si dice, che le opere devono portare due nomi – il nome femminile e quello maschile”.

Nel mese di agosto 1902 è stato nato il loro figlio Juri, scienziato-orientalista di fama mondiale nel futuro; in ottobre del 1904 è stato nato  Svetoslav, pittore, pensatore, personalità pubblica.

Elena era cuore, istitutrice, fondamento della famiglia Roerich.

Nei suoi ricordi Svetoslav Roerich rilevava: “Per noi e per tutti che erano vicini a lei, questo scambio spirituale era una specia di affermazione vivente delle cose vere, supreme, della verità  eterna. La sua vita era come un fuoco intenso, dava buon esempio affermando l’esistenza del bel mondo, la consapevolezza di cui guiderà l’umanità all’elevazione e alle nuove scoperte.” 

Nelle sue opere Nicolo Roerich la chiamava “Colei che guida”. Nello stesso tempo era una persona di modestia eccezionale. Dopo esser entrata nella vita del famoso pittore, si teneva all’ombra. La grande parte delle sue opere è stata pubblicata sotto il pseudonimo. “ <...> permettetemi di scendere dal piedistallo, creato dal vostro bel cuore che ama <...>. Mi piace la semplicità in tutto e non accetto organicamente tutta enfasi e solennità. Non mi piace insegnare, ma soltanto trasmettere le conoscenze”, - scriverà in una lettera ad un amico.

Allontanati dalla Patria a causa degli evenementi rivoluzionati del 1917, i Roerich partono in Inghilterra. A quel tempo Nicolai e Elena Roerich erano convinti che fosse necessario visitare l’India, l’Oriente. Ci erano attratti dagli obiettivi scientifici e artistici, dalle aspirazioni spirituali. Capivano benissimo che era impossibile penetrare dalla Russia Sovietica in India che a quel tempo era una colonia inglese. L’Inghilterra è divenuta la prima paese sulla strada dei Roerich che portava in India.

A Londra nel 1920 Elena Roerich ha cominciato per la prima volta a scrivere le prime righe dell’Etica Vivente, il sistema filosofico che rappresenta la concezione unica contemporanea del Cosmo reale.

In autunno del 1920 insieme al marito e ai figli lei parte per New York, in cui Nicolai Roerich ha programmato i suoi personali. In America sotto la guida di  Nicolai Roerich e alla partecipazione diretta di Elena Roerich un piccolo gruppo dei loro assertori ha sviluppato il lavoro culturale e illuministico al massimo. I suoi risultati colpiscono: il Museo Nicolo Roerich, il Master-Istituto  delle Arti Unite, il Centro internazionale artistico “Corona Mundi”. Questi istituti fondati da Nicolai e Elena Roerich sono divenuti  grandi centri culturali e la loro influenza esorbitava dal paese.

Dal 1924 al 1928 Elena Roerich prende parte alla grandiosa spedizione organizzata da Nicolai Roerich in Asia Centrale, nelle sue zone di difficile accesso e poco studiate. “ A cavallo, insieme a noi Elena Ivanovna ha attraversato tutta l’Asia, intirizziva per il freddo e pativa la fame in Tibeto, ma sempre era la prima che dava buon esempio di forza d’animo a tutta la caravana, - scriveva Nicolai Roerich. –  Più pericolo c’era, più pronta era, più vigore e gioia aveva. Aveva il pulso di 140, però lei stessa  cercava di partecipare alla sistemazione della caravana e all’accomodamento delle facende di viaggio”.

Nel 1928, tornati dalla spedizione in Asia Centrale, i Roerich si stabiliscono nella valle antica e molto pittoresca di Kullu, in West Himalaya. Qui fondano l’Istituto delle ricerche di Himalaya “Urusvati”(La Stella di mattina). Elena Roerich è eletta vice presidente onorevole di questo istituto scientifico e prende una parte attiva nell’organizzare il suo lavoro.

Nel 1929 a Parigi è pubblicato il  suo libro  “ I Crittogrammi dell’Est” sotto il pseudonimo di G.Saint-Ilère. Parlano degli evenementi di leggenda e di storia delle epoche passate, dei momenti sconosciuti nella vita dei Grandi Maestri dell’umanità: di Buddha, di Cristo, di Appolonio Tiansky, di Sergio Radonezhsky. All’immagine di San Sergio, Custode e Protettore della Terra Russa,  Elena Roerich dedicherà un’opera speciale, nella quale la buona conoscenza della storia e della teologia si unisce con un amore profondo e ansioso per il podvizhnik di cui la vita era piena di abnegazione.

La perfetta conoscenza delle lingue straniere e le profonde cognizioni della filosofia hanno dato a Elena Roerich la possibilità di tradurre in russo “La Dottrina Segreta”- un’opera di grande portata di Elena Blavatsky, fondatrice della Società Teosofica, come pure alcuni lettere dei Mahatma (“La Coppa dell’Oriente”). Ciò ha permesso ai lettori russi di prendere conoscenza di queste opere teosofiche importanti.

A Kullu Elena Roerich continua a lavorare  ai libri dell’Etica Vivente, opera principale della sua vita. L’Etica Vivente, la filosofia della realtà cosmica, contiene il sistema unico della conoscenza basata sulle leggi del Cosmo di cui la Terra e l’umanità sono una parte integrante. Il sistema di conoscenza dell’Etica Vivente corrisponde ad una fase nuova evolutiva dello sviluppo dell’umanità, quando al posto della mentalità sociologica viene la percezione cosmica del mondo. I libri dell’Etica Vivente erano creati da Elena Roerich sotto la guida diretta e in stretto contatto con un gruppo di filosofi dell’Est. La tradizione spirituale dell’India li chiama  Mahatma, Grandi Animi, Riscia, Maestri.

Un posto particolare nell’eredità di Elena Roerich appartiene alle sue lettere scritte a coloro che studiavano l’Etica Vivente. La raccolta delle lettere complete di Elene Roerich viene pubblicata oggi dal Centro Internazionale dei Roerich.

È difficile sopravvalutare la partecipazione  di Elena Roerich nel movimento della Bandiera della Pace legato al Patto Roerich. Si può parlare con sicurezza che senza Elena l’approvazione del Patto sarebbe stata impossibile. Proprio lei durante la spedizione di Nicolai Roerich in Mangiuria (1934-1935) era in corrispondenza d’affari con gli istituti internazionali di cultura e d’illuminazione, coordinava  la loro attività. La firma del Patto Roerich il 15 aprile del 1935 dai capi di 22 paesi, inclusi gli Stati Uniti dell’America, è stato il risultato del suo lavoro altruistico.

Nel mese di gennaio 1948, poco dopo la morte di suo marito Elena Roerich insieme al figlio Juri lascia la vallata di Kulu e dopo un breve soggiorno a Delhi e a Khandala si stabilisce in una piccola città di Kalimpong, stazione di cura sui pendii dell’Himalaya Orientale.

Elena Roerich cercava sempre di tornare in Patria. La speranza di rivedere la Russia non l’abbandonava fino agli ultimi giorni: “ Non può essere che io non venga. Devo rientrare!” – ripeteva al momento di spegnere. Ma questo rimpatrio non ha avuto luogo. Il paese ha rifiutato l’entrata alla sua grande figlia. Il 5 ottobre del 1955 Elena Roerich ha finito i suoi giorni sulla terra.

Più tempo passa, più profondamente penetriamo nell’eredità filosofica e spirituale di Elena Roerich, il filosofo russo eminente, più lucida diventa per noi la grandezza di tutto che lei ha fatto  per l’evoluzione del pianeta e dell’umanità.

  
 


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