NICOLAI ROERICH. LA LOTTA

 

 

“Non è il bene che tutti si mettano a lodarti. Ogni atto meritevole deve avere  nemici.        Il bene è che questi  nemici siano graditi e aspettati da te. E che gli amici delle tue facende risultino proprio quelli a cui sognavi”.

La vita è fondata sulla lotta da molto tempo. Dovrebbe essere la gioia in questa lotta secolare. Di che cosa è formata questa gioia ? Ci vuole la consapevolezza del campo arato e della seminagione ! È proprio nella lotta che si seminano incessantemente i germi delle migliori realizzazioni.

È la stessa lotta sia in una  città  popolosa, che nel deserto, che olezza! Bisogna amarla, però non è davvero facile. E se un giorno si riesce ad esultare grazie alla lotta per la verità, per il bene umano, il peso della lotta non schiaccerà mai. Anzi, le nuove forze nasceranno.

Ma tuttavia dobbiamo dirci e ridirci sull’essenza della lotta. Saranno i periodi di tuffo. Conosceremo anche queste rapide. Non ci sorprenderà il fatto che avremo sentito parlare degli amici che fanno pressione. Sono inevitabili queste ore. Non sovraccaricheremo, ma aspiriamo il prana fresco. Ricordiamoci del più caro. Che venga la risacca. Flussi e riflussi, lo stesso polso. “Passerà anche questo”. Il nuovo si accenderà inaspettatamente, lì, dove il senno neanche presume.

Ogni nuovo prevede una nuova lotta.  E non sfuggirci in nessun luogo. Il miglior incoraggiamento sarà di avere vicine le persone amate da te, e contro di te saranno coloro che devono essere effettivamente i tuoi avversari.  È male se gli avversari della tua natura siano d’accordo con le tue azioni. Che attacchino sempre e minaccino e così moltiplichino le tue forze.

Pensare alla lotta non è il truismo. La varietà della vita crea le faccie eccezionali della lotta. Provate i terremoti. Tutto si è messo a muoversi, a cadere, a stare per fallire. Tutto è divenuto mobile e non si sa dove sono il limite e la frontiera.

La lotta per la verità è una seminagione del bene. La bellezza vive in ogni lotta contro la bugia, l’ipocrisia, l’ingiustizia e l’ignoranza. Sa qualcuno, come e dove cresceranno i frutti della lotta eroica? E chi sarà saturato da essi? Che giardini e frutteti, piantati dal bene e dagli sforzi umani, fioriranno? Però la loro fragranza sarà risanatrice. E non saremo noi da giudicare dove sarà necessaria di più.

Vengono anche le difficoltà, perchè, infatti, è la lotta. Perciò esistono le battaglie. E ci sarà nuovamente la gioia, se gli avversari saranno coloro che dovrebbero essere. Una lotta furiosa, una ronda continua!  È già stato detto molto fa: “Se ci si stanca, cominci di nuovo. Se si è stracco, ci si metta a fare ancora e ancora una volta.”

  

24 marzo, 1941

Fogli dal diario. Vol.2.

 
 


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